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Il Piano del Rischio Arboreo - Arborete - albericultori professionisti

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Il Piano del Rischio Arboreo

Il miglior strumento per la gestione dei grandi numeri
una procedura di gestione nell'ambito della valutazione del Rischio Arboreo secondo il Protocollo Aretè
particolarmente indicata per Amministrazioni e grandi strutture
La sfortuna generalmente è dovuta a un errore di calcolo.
                               (Bertolt Brecht)
La Struttura del Piano del Rischio Arboreo
Il Piano del Rischio Arboreo è strutturato nel rispetto della ISO31000. Nell’ambito della norma, per rischio si intende, genericamente, l’effetto dell’incertezza sugli obiettivi, qualunque essi siano. Si caratterizza quindi rispetto a eventi potenziali e alle loro conseguenze e si esprime perciò in termini di combinazione delle conseguenze di un evento e della verosimiglianza del suo verificarsi. La struttura del Piano è costituita da diversi passi tra loro sequenziali ma interconnessi a formare una rete di relazioni funzionali.
Per questi diversi passi concettuali, metodologici ed operativi, il PRA fornisce un inquadramento procedurale ben definito sulla gestione del Rischio Arboreo, che è definita sulla base di uno studio qualitativo prelimanere del contesto in cui si opera (triage del rischio per popolamenti), una serie di regole e procedure di gestione del rischio sulla base dei dati raccolti, e una procedura di approfondimento delle valutazioni. Infine, quanto è proponibile o auspicabile per i successivi ampliamenti e le revisioni del Piano stesso. Normalmente, gli allegati al Piano comprendono un database delle infrastrutture verdi, le procedure di gestione e di intervento, le NTA della gestione del verde, il regolamento del verde e in alcuni casi anche il Piano di Gestione delle Emergenze Meteo .
un'altra tra le finalità del PRA è quella di dimostrare il buon senso nella gestione del Rischio correlato alla presenza degli alberi, che permetta di annullare il reato "doloso" in cui può incappare il Gestore.
Contenuti e Obiettivi del Piano del Rischio Arboreo

LO STRUMENTO INFORMATICO



tra i contenuti più importanti e utili c'è il DBase qualitativo del verde con il Triage del Rischio, che in alcuni casi è stato fornito alle Amministrazioni con strumenti come QGIS, attualmente, diverse Softwere House si stanno adoperando per sviluppare software dedicati al Protocollo Aretè.


PROGRAMMI DI INTERVENTO



I programmi di intervento sono strumenti di derivazione dal DBase qualitativo del verde, che si articolano secondo le procedure del PRA e che permettono una pianificazione di manutenzioni e valutazioni più approfondite, seguendo la priorità dei rischi corsi.

OBIETTIVI

Volendo sintetizzare il significato e i risultati ottenuti dal Piano del Rischio Arboreo, ciò che abbiamo imparato e che potrà servire nelle successive revisioni dello stesso è, schematicamente:
  • Evolvere il sistema arboreo verso una composizione orientata al contrasto dei cambiamenti climatici, alla fornitura di maggiori benefici ambientali e di salute e all’ottimizzazione dei costi gestionali, però le risorse investite ad oggi rendono tale trasformazione un po’ troppo lenta rispetto alle necessità del divenire;
  • Coinvolgere i cittadini non solo nella conoscenza del patrimonio arboreo a disposizione e sui benefici (ambientali, sociali, sanitari, psicologici, economici ecc) che esso fornisce, ma anche nella consapevolezza delle problematiche connesse alla gestione del rischio arboreo, al fine di rafforzarne la nascente cultura e sensibilità;
  • Rafforzare lo strumento della gestione del rischio che, da una parte, tutela l’operato di coloro che sono deputati alla gestione del patrimonio arboreo e dall’altra ottimizza l’utilizzo delle risorse, per mezzo di procedure e protocolli valutativi appropriati e avanzati;
  • Investire (in mezzi, attrezzature, formazione) sulle risorse umane interne ad uno specifico contesto, in quanto esse sono elemento fondamentale per migliorare le modalità di gestione del patrimonio arboreo;
  • Progettare un sistema arboreo dotato di rusticità (anche a discapito della biodiversità), con una quantità sufficiente di alberi nelle fasi giovanili, cercando di aiutare lo sviluppo degli alberi anche laddove,
  • come nelle città, le condizioni di crescita sono piuttosto ostili;
  • Migliorare il livello qualitativo delle potature, quale elemento impattante sia sulla parte economica (potare meno potare meglio), sia sulla parte funzionale e ambientale;
  • Migliorare le procedure e gli standard nella rilevazione ed elaborazione dei dati e delle condizioni di salute e stabilità degli alberi al fine di comprendere meglio le esigenze degli alberi e l’evoluzione nel tempo delle problematiche che manifestano, al fine di migliorare le cure colturali e, in ultima analisi, l’approccio conservativo da adottare per la loro tutela;
  • Orientare sempre più l’attenzione al mondo del rischio clinico, unico scenario (per la presenza di organismi viventi) in cui poter trovare risposte e stimoli gestionali collaudati dalla pratica decennale;
  • Sviluppare conoscenze e forme di gestione tali che l’albero non sia più percepito solo come ornamento del paesaggio, ma anche come insostituibile produttore di salute e benessere.

Associazione Arborete ETS
C.F. 93170680420
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